Il tappeto, dal calore dei persiani al colore degli shaggy!
Fra tradizione e contemporaneità, il tappeto non rappresenta più esclusivamente un oggetto di arredamento, ma una vera e propria opera d’arte, simbolo di tradizione culturale ed esperienza tecnica.
Che sia antico o moderno, enorme o piccolissimo, ricercato o essenziale, il tappeto da sempre rappresenta un elemento imprescindibile nelle case di ogni stile.
Il primo tappeto annodato a mano
In realtà la storia del tappeto si perde nella notte dei tempi. Il primo ritrovato, annodato a mano è il “Tappeto di Pazyryk”, fatto risalire al 500 a.C.
I tappeti annodati più antichi e famosi sono sicuramente quelli turchi e persiani, si tratta tessuti molto spessi, composti con fili di lana. Ad aggiungersi a queste due tipologie arrivano i tappeti egiziani chiamati anche “Tappeti di Damasco”.
Una differenza sostanziale nella produzione dei tappeti orientali sta nel tipo di nodo utilizzato per la tessitura. Sono due i tipi più utilizzati, ovvero il Turkibaf, o Ghiordes, (nodo turco), e il Farsibaft o Senneh (nodo persiano). Ne consegue che più è elevato il numerosi nodi utilizzati per la tessitura, più è prezioso il manufatto.
Il numero di nodi viene misurato in RAJ (numero di nodi per ogni 7 cm lineari ), e varia dai tappeti più commerciali che impiegano 20-25 RAJ fino anche a 90 RAJ per i tappeti più pregiati.
Per capire se un tappeto è annodato a mano, bisogna controllare le frange, che rappresentano un’estensione del tappeto stesso e il retro, che presenta piccolissime irregolarità in una trama fittissima.
Il tappeto oggi
C’è da dire che la conoscenza e lo studio dei tappeti annodati ha dato origine negli anni ad una vera e propria materia di studio, la “tappetologia”.
Note storiche e tecniche a parte, il tappeto oggi, attraversando i tempi e le mode, passa da esclusivo ornamento, utile per l’isolamento e ideale per il decoro della casa, a vero e proprio must, da scegliere accuratamente, coordinando lo stile di ambiente che andrà a completare.
Se la casa è in stile antico, classico ed elegante, sarà solito trovare grandi tappeti persiani dalla trama floreale con sfumature calde, smaglianti, o sobrie geometrie regolari. Queste, combinate nella fantasiosa disposizione del disegno, animano il tappeto con giochi di colorazione suggestiva e del tutto inconfondibili,
Tappeti Shaggy
La casa moderna al contrario spazia tra una varietà di generi che molto si legano all’interiorità dello stile d’arredo. Simpatici, coloratissimi e soprattutto “pelosissimi”, i tappeti Shaggy si impongono in ogni ambiente contemporaneo
Largamente utilizzati da designer e arredatori, invadono con il loro calore tanto la zona living quanto le camere da letto. Reminiscenza dei ruggenti anni ‘60 e di nuovo di gran moda, si riconoscono dal caratteristico vello molto lungo.
Tappeti new pop
Ed a proposito di anni ‘60, non possiamo dimenticare tappeti dal design accattivante, riproduzioni di magistrali opere d’arte new pop, propongono geometrie dal sapore “vintage”, contrapposte a riproduzioni di icone del mondo dello spettacolo.
Tappeti Kadian
Per la casa etnica, i tappeti “Kadian” o in stile “Masai” sono sicuramente le tipologie più indicate.
Fantasie tribali rimandano ad ambientazioni esotiche per un clima domestico rilassante e confortevole, mentre se lo stile dominante è quello orientale, nulla si addice di più dei tappeti in bambù “Tatami”.
La tessitura di questi tappeti crea un decoro tono su tono geometrico. Ha delle eccellenti qualità perché la fibra impiegata è a bassissimo impatto ambientale, crea prodotti durevoli e solidi, è anallergica e confortevole.
Tappeti per i più piccini
E non dimentichiamo i più piccini, anche per loro la scelta è ormai vastissima. Tappeti sagomati, dai decori floreali a quelli con personaggi dei cartoons, coloratissimi tappeti entrano nelle camerette, completando ambienti allegri e adatti al gioco, isolando i bambini dal contatto diretto con il pavimento, proteggendoli dal freddo e dagli urti.
La loro manutenzione
Per una corretta manutenzione del tappeto manufatto, è consigliabile, qualora fuoriescano fili dalla trama, tagliarli alla base con normali forbici. Non tirate o strappate i fili!
Per evitare un’usura localizzata, è consigliabile ruotare il tappeto almeno ogni 6 mesi, si eviterà di calpestare sempre la stessa area del vello.
Per mantenere brillanti i colori è consigliato non esporre il tappeto ai raggi diretti e continui del sole. Contro ogni tradizione, il consiglio per rimuovere la polvere non è quello di utilizzare bastoni e battipanni, ma passare periodicamente l’aspirapolvere con il battitappeto.
Per i persiani più pregiati, tuttavia, è consigliabile la vecchia scopa modello “befana”, che rappresenta un metodo di pulizia assolutamente naturale e non eccessivamente aggressivo.